Marvel IT presenta
https://www.comicus.it/marvelit/images/loghi_storie/uomoragno3.jpg

#91 – Fronte del porto

di Mickey e Fabio Furlanetto

 

Daily Bugle

Come giornalista, Irene Merryweather ha avuto il suo momento di gloria quando aveva Cable degli X-Men tra i suoi informatori. Ora lei fa il suo discreto lavoro, ma nessuno la calcola più di tanto. Altri colleghi della redazione hanno la luce della ribalta, e nel campo dei metaumani c'è una concorrenza agguerritissima.
Per questo si meraviglia non poco quando il Grande Capo la convoca di prima mattina.
-...sei la nostra esperta di mutanti e io credo che questa Catalyst lo sia. Sei d'accordo?
La donna si aggiusta gli occhiali, presa in contropiede. Fa mente locale per qualche secondo, prima di rispondere. Il volto burbero di J. Jonah Jameson intimidisce facilmente.
-Il profilo sembra corrispondere, è molto probabile che lo sia se ha il genere di poteri che pensiamo.
-Bene, bene, per questo voglio affidarti l'incarico di seguirla, di trovare tutto quello che puoi su di lei! E' la sidekick dell'arrampicamuri: stanno insieme? E' minorenne? E' plagiata? Voglio qualsiasi cosa.
-Signor Jameson, perché non se ne dovrebbero occupare Betty ed Angela, che già coprono il caso dei Sinistri Sei e del Coordinatore?
-Proprio perché sono già impegnate su quello, che domande. E non mi rispondono da stanotte.
-Mmm. Ben non si muove se non si tratta di Devil o del Kingpin di turno... e la Farrell? Non capisco però perché non Parker, è il suo campo... - borbotta la giornalista, in un tono parzialmente udibile.
-Merryweather! Lo vuoi o no questo incarico?!
-Parker non può mettere in cattiva luce l'Uomo Ragno o non avrà più sue foto... ho capito, ho capito. Grazie, capo, mi metto al lavoro! - annuisce e si alza di scatto.
-Sarà meglio, umpf!, prima che mi scordi di nuovo che ti abbiamo in questa redazione!

Forest Hills
Quando Cloak e Dagger erano accorsi in suo aiuto nella Battaglia del Lusty Leopard, quando finalmente le forze dell'ordine erano intervenute, l'Uomo Ragno si era illuso di poter contare sul vero aiuto di altri eroi, in costume o meno. Invece, dodici ore dopo, la situazione non era molto meno grave dell'inizio.
L'Avvoltoio era in un ospedale criminale, Quicksand era dispersa con Catalyst, ma gli altri Sinistri Sei erano a piede libero, e non sapeva se fossero ancora insieme o meno.
Il Sinistro Sindacato aveva subito due perdite, così come la reputazione del Coordinatore, ma anche il giro di Murmur, del nuovo Scorpione, del Ragno di Sangue e del Camaleonte era ancora a

spasso.

Nessuno di tutti questi era stato intercettato dai suoi colleghi o dai poliziotti, durante la fuga dal night club. Uno sviluppo intollerabile.
E lui era inchiodato a letto, ancora intento a leccarsi le ferite.
-Terra a Peter Parker. Possiamo parlare di Agenti dell'FBSA?
-Eh?
Come? Sì, sono davvero incompetenti, per quanto mi riguarda... - commenta Peter, ancora sovrappensiero -arrestare l'Avvoltoio, ecco cosa---
-Pronto?! Sto parlando della serie televisiva!
-Oh, sì, scusa. Dico che, tappandosi il naso sul versante artistico, la TV ti darebbe più visibilità e quindi più soddisfazione. Per non parlare di quanti soldi in più girano nell'ambiente...
-Mi diventi venale con l'età. Io la penso così ed è un sollievo sentirti dire certe cose. Mi faccio scrupoli solo a lasciare la produzione di Hairspray su due piedi...
-Meglio ora che siete ancora in fase di pre-produzione. E poi non è detto che ti prendano, scusa se lo sottolineo.
-Fai bene, non devo correre con la fantasia, anche se sai come funzionano queste cose: mi hanno cercata loro...
-Il mio unico dubbio è che sarebbe una serie ambientata in un mondo troppo...sensibile per noi. Non sappiamo nemmeno come rappresentino i super-esseri...
-La serie è sponsorizzata dall'FBSA, ci lavoreranno dei consulenti per renderla credibile. Del resto hanno bisogno di un po' di pubblicità positiva, visto quanto poco hanno combinato da quando hanno istituito l'agenzia...
-Mi sa che sei di parte nel tuo giudizio. Se ci sono dei consulenti...dovrebbe essere un'operazione seria. E poi chissà, potresti trovarti coinvolta in un vero caso ed ottenere dei super-poteri!

-Bene, così potrei impedirti di fare certe stupidaggini – controbatte Mary Jane, lanciandogli addosso un cuscino. Naturalmente Peter potrebbe evitarlo anche se fosse stato lanciato con velocità sovrumana, ma preferisce stare al gioco e lasciarsi colpire.

-Dai, chiama Max e dai la conferma!
Mary Jane bacia suo marito e si precipita a prendere il cordless. Peter Parker sorride per un attimo. Poi la sua mente torna a tutti i guai in cui il suo alter ego deve barcamenarsi. Maureen Goodwin non risponde al telefono, non ha modo di contattare Cloak e Dagger... Sarà il caso che inizi a rimboccarsi le mani in altro modo.

Daily Bugle
-Betty, come mai hai scritto a quattro mani il pezzo sulla nottata? Un impulso di generosità verso una collega giovane? - domanda perplesso Joe Robertson, il caporedattore.
La Camaleonte, che ha assunto l'identità della reporter, vorrebbe rispondergli che non è capace di scrivere un articolo di giornale e ha trovato più conveniente raccontare la sua versione dei fatti del Lusty Leopard a Kat Farrell e farle fare il lavoro sporco. Opta, ovviamente, per la risposta più breve e banale:
-Sì, e avevo troppe poche ore di sonno per fare un buon lavoro.
-Non ti biasimo, per quanto mi riguarda puoi andare a casa e ficcarti nel letto.
-Non prima di avermi detto che fine hai fatto! - si intromette Angela Yin, esagitata - Prima mi scrivi di raggiungerti, in piena notte, e poi sparisci? E non rispondi più?
La Camaleonte conosce questa donna. L'ha studiata e impersonata durante l'incarico per arruolare Michael Bingham, il suo fidanzato. Deve far leva sulle proprie capacità di improvvisazione.
-Scusami, Angela, con il casino che c'era lì non ho avuto più modo di risponderti, poi sono crollata e ho dovuto fare l'articolo.
-Ooook...ma, senti, poi, che mi sai dire del Ragno di Sangue?
"Senza alcun pudore" pensa la supercriminale. E' meglio che la copertura del suo collega di Sindacato non salti del tutto.
-Ho avuto l'impressione che stesse lottando a fianco dell'Uomo Ragno.
-Oh. Un buon segno... - si lascia sfuggire la Yin. La sua preoccupazione non è venuta meno perché il suo ragazzo continua a essere irreperibile dal giorno precedente.
-Ma non sono neanche sicura che fosse lui, ci sono così tanti Ragni in giro... Mi sono concentrata sui Sinistri Sei.
-Già, ho letto.
-Tu hai notato qualcosa quando sei arrivata a fare le foto?
-No, solo l'arresto dell'Avvoltoio. Era conciato male...anche più del solito, intendo.
-Ok, grazie, a dopo- la liquida.

Howard E. Stark Memorial Hospital
Jane Foster-Kincaid si è ormai rassegnata all'andazzo per cui buona parte dei superesseri di New York si rivolgono a lei quando hanno bisogno di cure mediche. La "guardia medica dei supereroi", la chiamano i pochi complici. All'ultimo piano dell'ospedale c'è una stanza non registrata e preposta a questi casi.
Nella notte, il vigilante Cloak aveva portato due donne, un'emergente supereroina nota come Catalyst e una misteriosa compagna, che nessuno sa essere la criminale Quicksand tornata in forma umana. E dati i suoi passati scontri con Thor, è un bene che non sappia del suo rapporto con Jane.
Maureen Goodwin si sta riprendendo dalla notte più difficile della sua vita, in cui ha affrontato un'orda di supercriminali e spinto i suoi freschi poteri oltre il limite per neutralizzare i poteri di Quicksand. E' in un profondo dormiveglia quando le urla della sua compagna di stanza la ridestano del tutto.
-Che... - sta per chiedere, ma le basta stropicciarsi gli occhi con la mano libera dalla flebo per capire.
Gli effetti del suo potere sono svaniti. Quicksand è composta di nuovo di granelli di sabbia.
-Tu...tu...mi hai preso per il c**o!
-No...io... calma...devo solo concentrarmi per rendere l'effetto permanente... - tenta di calmarla, cercando di convincere se stessa in primis.
-E allora fallo-intima la criminale, fluendo via dal suo letto e raggiungendo minacciosamente l'altro. Non senza stupirsi di se stessa, Catalyst mantiene la calma e cerca di gestire la situazione:
-Ti aiuterò ancora, Quicksand, ma a una condizione.
La testa della fisica nucleare si riforma a pochi centimetri dal volto di Maureen, ancora riparato dalla maschera del suo costume, per concessione e discrezione del personale medico.
-Quale?
-Aiutaci a stanare e sconfiggere i Sinistri Sei.

Bellevue Hospital Center
In un'altra struttura ospedaliera di Manhattan, ben più nota e storica, è allestita un'ala per criminali. La tensione è alta, dopo che di recente le forze dell'ordine hanno permesso che un certo Kruel sfuggisse al loro controllo.[i]
Per un pezzo grosso come l'Avvoltoio, gli uomini di guardia sono triplicati, sebbene il criminale sia ridotto malissimo, con fratture gravi, pericolose per qualcuno della sua età.
Al suo capezzale, l'Agente Maria Hill del F.B.S.A. gli sta con il fiato sul collo:
-Ti hanno abbandonato lì, Toomes. Non hai niente da perdere. Immunità e protezione... per una semplice soffiata.
Il vecchio Adrian espira rumorosamente, un rantolo. Se potesse dar sfogo alla rabbia che gli monta in corpo... Non può non ammettere che l'Agente ha ragione sul conto dei Sinistri Sei: un vero gruppo l'avrebbe protetto, portato in salvo. L'unico modo che ha per vendicarsi di loro e scaricare la sua frustrazione è parlare.
-Portami le carte per l'accordo, Agente, e ti consegnerò i Sinistri Sei.

Daily Bugle
Se c'è una cosa che l'Uomo Ragno ha imparato negli anni, è dove prendere le botte. Per esempio, nel pestaggio della notte precedente,  si è premunito di coprirsi il volto più degli organi vitali; un atteggiamento controintuitivo, poco darwiniano, ma impostosi negli anni. Adesso, non a caso, Peter Parker sta entrando come se nulla fosse nella redazione del giornale in cui lavora. Il suo volto fa trasparire stanchezza, di sicuro, ma non riporta lividi o altri segni visibili. Sotto i vestiti, invece, sono ben nascosti ematomi e abrasioni di ogni forma e dimensione, che gli dolgono da matti.
Ha imparato anche a dissimulare il dolore.
-Pazzesco il casino di stanotte, eh? - commenta Kate Farrel.
-Eh, ho letto. Articolo... interessante.
Aveva letto sul dailybugle.com il pezzo scritto a quattro mani con Betty Brant. Una prosa insolita per entrambe, nessun riferimento specifico a membri del Sinistro Sindacato - se non la morte di Chance - e una versione dei fatti che metteva in cattiva in luce l'Uomo Ragno e i Sinistri Sei.

Data la storica imparzialità di Betty in questo genere di servizi, verrebbe da pensare che Jameson le abbia forzato la mano. Ma dato che Peter conosce troppo bene entrambi per arrivare a questa conclusione, non gli serve il Senso di Ragno per sospettare qualcosa di strano.
-E tu dov'eri?- lo stuzzica la ragazza.
-A dormire. Non sono mica la balia dell'Uomo Ragno.
La ragazza non gli è mai andata a genio, né si sforza di fargli cambiare idea.
Per smarcarsene, punta subito una collega più simpatica:
-Ohi, Angela, che bella la foto che hai fatto stanotte- si complimenta, in riferimento a una fotografia scattata all'esterno del Lusty Leopard in macerie, nell'istante in cui l'Avvoltoio veniva portato via in barella. Lui probabilmente l’avrebbe scattata seduto sul soffitto, ma nessuno è perfetto.
-Grazie, sono arrivata troppo tardi e ho fatto quel che ho potuto. Senti...hai un minuto?
-Certo, dimmi...
-Stanotte sono andata a fare le foto su soffiata di Betty. Non l'ho trovata sul posto, ormai la battaglia era finita. Stamattina, poi, l'ho trovata strana... facci caso.
-Strana come?
-Come si pone, come mi risponde... qualcosa nella voce, non so. Mi aveva dato un'imbeccata sul... Ragno di Sangue - e a quel nome, la voce le trema - ma stamattina poi ha liquidato la questione. Non l'ha neanche nominato nell'articolo, per dire.
-Sarà che non lo conosce nessuno a parte me, giusto perchè sono specializzato in aracnidi...comunque ci parlo e vedo se c'è qualcosa che non va, ok?
Peter sta per avvicinarsi alla sua vecchia fiamma, ma si ferma, perché la vede del tutto assorbita da una telefonata, e si mette a chiacchierare con Ben Urich dell'ondata di violenza contro i magistrati della città.[ii]

-Dove sei?- domanda assertiva la Camaleonte, con la voce della giornalista.
-Alla base- dice Shocker, all'altro capo del telefono.
-Dove?
-Sai che non posso dirtelo.
-Sei solo?
-Con Electro. Ma sono io a fare le domande, qui. Si hanno notizie di Octopus?
-No.
-E' sparito da ieri sera. Tu almeno hai fatto un articolo?
-Sì.
-Avrei bisogno di vederti. Sono...a pezzi, in tutti i sensi.
-Se mi dici dove sei, ti raggiungo.
-Non sarebbe sicuro. Posso richiamarti appena mi rimetto in sesto e trovo una location sicura?
-Quando vuoi- continua a rispondere telegraficamente e al contempo dà un'occhiata al minutaggio della conversazione sullo schermo. Prende atto che può chiudere.
-A dopo, dolcezza-si congeda Shocker.
La Camaleonte compone subito un altro numero, quello del suo capo, e salta i convenevoli.
-Shocker ed Electro sono alla base dei Sinistri Sei. Hanno triangolato la posizione?
-Sì - conferma il Coordinatore - ottimo lavoro, ragazza mia.

Peter Parker vede Betty mettere finalmente il cellulare nella borsetta e si avvicina. Man mano il suo Senso di Ragno inizia a pizzicare in modo subdolo. C'è davvero qualcosa che non va in lei?
Una strana melodia proveniente dalla sua tasca lo distrae.
Precisamente, dal suo portafoglio.
-Che suoneria è?- domanda perplessa la Farrel.
-Devo cambiarla- la liquida lui e si rifugia in bagno per rispondere.
Creerebbe qualche problema rispondere in pubblico alla Communicard dei Vendicatori.

-Sono l’Uomo Ragno – risponde abbassando il timbro di voce il più possibile.

-Sì, lo so, ti ho chiamato io.

-Chi parla?

-Occhio di Falco. C’è una microcamera nella communicard, non puoi attivarla come fanno tutti?

-Sono in missione in incognito – mente Peter.

Grazie all’eterna fortuna dei Parker, qualcuno sceglie proprio quel momento per tirare lo sciacquone. Per fortuna non ha acceso la microcamera, perché lo si vedrebbe arrossire anche se indossasse la maschera.

-Ehm...

-Ti direi che posso chiamare in un altro momento, ma non ho intenzione di diventare la segreteria telefonica dei Vendicatori. Una certa Catalyst ha lasciato un messaggio per noi riguardo i Sinistri Sei. Ti suona familiare?
-E' una mia spalla- si lascia sfuggire e strabuzza gli occhi per lo stupore di ciò che ha appena proferito. stupendosi per l’esserselo lasciato sfuggire.
-Oh. E non ha un modo più semplice o diretto per comunicare con te? Che ne so, un sito web?
-Ci stiamo lavorando. Sta bene?
-Chiamava dal Memorial, ma stava abbastanza bene da parlare. Dice di essere sicura che i Sinistri Sei abbiano la loro base sulla nave posacavi Marie Curie, ancorata al Molo 4.
-Audace - commenta, riferendosi sia alla scelta dei super-criminali sia all'iniziativa della sidekick.
-Se possiamo considerarla attendibile, metto su una piccola squadra e ci vediamo lì per una retata.
-Wow, magari. Fra quanto?
-Fra mezz'ora. Ho sentito che ti sei tenuto da parte tutto il divertimento l’altra sera, ed è ora di pareggiare.

-Ci conto – risponde Peter, spegnendo la communicard. Ha il tempo per sistemare le faccende in redazione e andare a cambiarsi con calma in un posto più sicuro.
-E Betty?- domanda ad Angela Yin, all'uscita dai servizi igienici.
-E' scappata via.
-Oh. Allora saluto Joe e Jonah, e poi scappo anch'io.
-E che eri venuto a fare?
-Per salutare, appunto... Chiamami se ci sono novità, ciao!
La cinese alza gli occhi al cielo, in segno di perplessità. Il suo sguardo ricade sul suo cellulare, da cui aspetta invano notizie di Michael Bingham.

In un laboratorio segreto
Nella sua identità segreta, Goblin deve approfittare di una pausa-pranzo dal suo lavoro per dedicarsi alla sua seconda vita. Il Dottor Octopus ha accartocciato il suo aliante con i suoi tentacoli e nello scontro con i Sinistri Sei ha esaurito tutte le bombe-zucca. Deve ricostruire il suo mezzo e dotarsi di nuovi esplosivi. La gente non fa mai mente locale a quanto denaro e lavoro ci siano dietro l'armamentario di un supereroe o un supercriminale.
Quando avrà finito, il Coordinatore dovrà solo scappare. Non lascerà la città in mano a uno come lui. Il momento in cui farà giustizia non arriverà mai abbastanza presto.


A bordo della Marie Curie

Il Dottor Octopus non ha detto niente da quando è ritornato alla base. Si è gettato immediatamente a lavorare alla sua nuova arma, in uno stadio ancora troppo preliminare perché se ne possa comprendere l’utilizzo. Alle sue spalle, Shocker ed Electro tengono una certa distanza; non tanto preoccupati dai tentacoli e dagli “octobot” che scorrazzano ovunque nella nave, ma dalla sanità mentale del loro leader.

-Credo che non sia neanche andato a dormire. Tu lo conosci da molto più tempo di me, cosa ne pensi? – sussurra Shocker.

-Gli è sempre mancata qualche rotella, ma questo è diverso. Hey, Ock, hai un minuto?

-Che cosa vuoi, Dillon? Sono molto occupato – taglia corto il dottore.

-Dobbiamo parlare di come ritrovare la lucertola e le tette di sabbia.

-E liberare Toomes – aggiunge Shocker, stupito che Electro se ne sia scordato.

-L’Avvoltoio, Lizard e Quicksand non sono più essenziali per i miei piani – risponde Octopus.

-Quali piani? Dovevamo mostrare al Coordinatore che il super-crimine di New York appartiene ai Sinistri Sei, e guarda che fine abbiamo fatto – controbatte Electro.
-Fine? Quale fine? Abbiamo vinto. Abbiamo devastato il suo squallido covo e abbiamo ucciso due dei suoi. E’ evidente che la tua mente limitata non coglie il grande disegno, Dillon. Il Coordinatore, Goblin, il Ragno... credono tutti di essere migliori di me. Ma il Dottor Octopus è il genio superiore.

-Se sei così intelligente veditela da solo contro il Sindacato – risponde stizzito Electro, allontanandosi. Shocker tenta di fermarlo, ma ritrae immediatamente la mano per colpa della scossa elettrostatica. Si volta verso Octopus, incerto sul da farsi... per anni ha avuto un complesso di inferiorità rispetto agli altri super-criminali, e questi dovrebbero essere tra i migliori!?

-C’è un motivo per cui sei ancora qui, Schultz? – chiede Octavius.

-Me lo stavo giusto chiedendo anch’io – risponde Shocker, seguendo Electro.

 

Un super-criminale non ha molti oggetti personali, e dev’essere sempre pronto a darsi alla fuga con poco preavviso. Quando Shocker raggiunge Electro, quest’ultimo è già uscito dalla propria stanza con una borsa a tracolla che contiene tutti i suoi averi.

-Te ne vai davvero? Credevo che i Sinistri Sei significassero di più per te.

-Guardati attorno, Shocker. L’Avvoltoio è una vecchia cariatide in prigione, Lizard è una bestia senza controllo e Quicksand se l’è data a gambe alla prima occasione.

-Ma Octopus...

-Ascolta, io lo conosco da anni: quell’uomo non sa perdere. Meglio andarsene prima che faccia qualche stupidaggine.

-Andarsene dove? Torni a lavorare da solo?

Proprio in quel momento, il cellulare di Shocker inizia a suonare, mostrando il numero di Betty.

-Solo un secondo, può essere una soffiata. Betty?

-Potete scegliere di seguire uno squilibrato attualmente latitante o passare dalla parte di un boss credibile – risponde la voce del Coordinatore.
-Da chi hai avuto questo numero? Come ci hai trovati? - incalza Herman Schultz.
-Una nostra comune amica è mia...ospite. Un motivo in più per cui dovresti seguirmi, Shocker.
Herman si morde il labbro: sa che il Coordinatore sarebbe capace di uccidere Betty, ma anche che il Dottor Octopus non sopporta il tradimento. Qualunque decisione prenda, si farà dei nemici potenti.

 

Molo 4

Maria Hill osserva la Marie Curie attraverso le lenti del binocolo. Ci sono un milione di cose che potrebbero andare storte in una retata di questo genere... probabilmente è per questo che il Direttore Sitwell l’ha scelta per l’incarico. Lei di certo non si lamenta: paragonato al suo background di agente dello SHIELD, l’FBSA è un lavoro fin troppo comodo.

Se le informazioni sono attendibili, all’interno della nave ci sono da uno a cinque super-umani ed un criminale pesantemente armato, oltre a chissà quante decine di robot assassini. Questo lavoro avrà bisogno di estrema professionalità e del più assoluto silenzio.

-Come, niente ciambelle? Che appostamento è senza ciambelle?

Al suono della voce sopra la sua testa, Maria Hill lascia andare il binocolo ed estrae il la pistola d’ordinanza. Prima che possa premere il grilletto, però, l’Uomo Ragno la disarma con la ragnatela.

-Hey! Non ti pare di esagerare un po’ con lo “sparare prima, fare domande dopo”!?

-L’Uomo Ragno. Qualcuno vuole spiegarmi come ha fatto questo civile ad avvicinarsi indisturbato al nostro perimetro? – chiede la Hill ai suoi uomini, nessuno dei quali è ansioso di rispondere.

-Dica ai suoi di restare ai propri posti, Agente, questa non è una faccenda per i federali.

-Lo spero bene, perché altrimenti non avrebbero dovuto chiamare un corpo specializzato nel neutralizzare minacce super-umane.

-Può darsi, ma non conoscete Doc Ock come lo conosco io. Mi creda, posso fermarlo senza che lei metta in pericolo le vite di questi uomini.

-Così come hai impedito al Coordinatore di far esplodere la centrale di polizia?             

L’Uomo Ragno stringe i pugni. Se c’è una cosa di cui non ha bisogno è che qualcun altro gli ricordi i fallimenti di cui si da già la colpa da solo. Le ricorderebbe anche che loro non sono stati capaci di impedire ad ignoti di far esplodere il loro quartier generale, ma non è il momento.

-L’ora dei dilettanti è finita, arrampicamuri. E’ colpa di esibizionisti come te se l’FBSA perde tempo a leggere sceneggiature televisive invece che a dare la caccia ai cattivi.

-Che razza di ragionamento è? Sei andata a scuola di logica con JJ Jameson?

La tensione si taglia con il coltello per qualche secondo: è chiaro che questi due non si sopportano.

-D’accordo, basta fare la gentile. Hai dieci secondi per sparire prima che ti arresti.

<<Con quale accusa esattamente, Agente Hill?>>

La voce alterata elettronicamente è inconfondibile. Iron Man si fa strada tra gli agenti dell’FBSA seguito da Occhio di Falco, Ercole e la Valchiria. L’Uomo Ragno si sbriga a raggiungere l’attuale leader dei Vendicatori, stringendogli la mano.

-Grazie per il team-up, Testa di Ferro.

-Da chi avete avuto la soffiata? Abbiamo una talpa, forse!? Se non ci siete arrivati da soli, questa dovrebbe essere un’operazione segreta, non una parata – li critica subito Maria Hill.

<<Nessuna talpa, Agente Hill, e non siamo qui a caccia di gloria, ma il Dottor Octopus deve essere fermato>>

-Non temete, coraggiosa donzella, i potenti Vendicatori faranno ciò che i suoi uomini non possono!

<<Non stai aiutando, Ercole...>>

-Mettiamo subito le cose in chiaro: provate soltanto a mettere piede su quella nave ed i miei agenti apriranno il fuoco su di voi.

-Se è lo scontro che cerchi, guerriera, i Vendicatori sono pronti – risponde a tono la Valchiria, sguainando la spada. La situazione degenera rapidamente: numerosi agenti estraggono le pistole, Occhio di Falco prepara tre frecce da scagliare in un colpo solo, ed Iron Man scuote il capo.

<<Chi l'avrebbe mai detto che mi sarebbe mancato il dono di Thor per la diplomazia...>>

-Benvenuto nel mio mondo – commenta l’Uomo Ragno, posizionandosi a metà tra i Vendicatori e l’FBSA; a giudicare dal pizzicore del Senso di Ragno, nessuna delle due fazioni sta bluffando.

 

Ad un centinaio di metri di distanza, un’altra donna utilizza un binocolo per osservare il proprio bersaglio. Il suo volto è coperto dall’ombra di un cappuccio, altrimenti la pelle perfettamente bianca della super-criminale Murmur la farebbe scoprire subito. Quando usava l’identità di Shriek usava i propri poteri sonici in modo molto più distruttivo della sua capacità di portare alla luce gli impulsi più ostili delle persone... ma il Coordinatore l’ha spinta ad ampliare i suoi orizzonti.

-Stanno ancora litigando? – le domanda l’uomo tramite l’auricolare.

-Non durerà molto; a questa distanza posso dare loro solo una piccola spinta.

-Non ha importanza, abbiamo avuto il tempo necessario per piazzare le cariche.

 

Quando l’effetto dei poteri di Murmur cessa è come farsi una doccia fredda al sistema nervoso.

-Okay, ditemi che non sono stato l’unico a sentirlo – commenta Occhio di Falco.

-Come se qualcuno stesse agitando le nostre anime come Ratatoskr divora le radici di Yggdrasil – annuisce la Valchiria.

-Già, proprio le parole che avrei usato io – scherza l’arciere.

-Non è finita. Sta per succedere qualcosa di pericoloso – aggiunge l’Uomo Ragno.

E’ facile immaginare il perché: sul ponte della Marie Curie si sono affacciati tanti octobot da formare un nutrito esercito, e la voce del Dottor Octopus risuona dal megafono di bordo:

-Hai così tanta paura di affrontarmi da chiedere aiuto a questi estranei, Uomo Ragno!? I Sinistri Sei non freneranno più il mio genio ed il mio potere!!!

-Ecco, grazie per aver rovinato l’effetto sorpresa. Hill a squadra speciale, fate irruzione e non fatevi scappare il Dottor Octopus! – incita Maria Hill.

-Aspettate, c’è qualcosa che non va! – cerca di avvisare l’Uomo Ragno: sa che Octopus è pericoloso, ma il Senso di Ragno pizzica troppo perché si tratti solo di questo.
Gli uomini del Bureau iniziano a salire ad armi spianate sulla nave posacavi e a farsi strada tra gli octobot, facendoli saltare per aria uno dopo l'altro con mira ed efficienza ammirevoli.

<<Tenga i suoi uomini lontano da quel pazzo, Hill. Vendicatori Un->>

Non c’è nemmeno il tempo di finire l’immortale grido di battaglia: un’immensa esplosione avvolge la Marie Curie, ed una grande nube di fumo nero si leva ancora una volta su New York.

 

In una modesta palazzina di Alphabet City, New York

Michael Bingham apre la porta del suo appartamento, in boxer e con una certa rassegnazione. Sa che la sua fidanzata è arrabbiata e sa di non poter nascondere i lividi che ha in faccia e sul corpo.
-Non venirmi a dire che quelli te li sei fatti in palestra - esordisce Angela Yin, senza nemmeno proferire un "Ciao".

-Entra - le ordina perentorio lui.

La coppia prende posto su due poltrone consunte che si fronteggiano davanti a un televisore spento.

-La notte scorsa il Ragno di Sangue è stato coinvolto nella battaglia del Lusty Leopard. Che cos'hai da dirmi al riguardo? - riparte alla carica la giornalista. La sua mano preme sulla borsa poggiata sulle gambe e sente la rassicurante forma di una pistola sotto le dita.

-Vuoi la versione che darò alla Procura o la versione per la mia ragazza?
-Quella che pensi che io meriti.
-Ero lì. Ho combattuto al fianco dell'Uomo Ragno.
Proprio come aveva alluso "Betty Brant".
-Perché avresti fatto una cosa del genere?

-Per...riabilitare il mio nome, ripulirmi la coscienza. Per risentire il brivido di mettere il costume e combattere.
"Per onorare il tuo dio" gli suggerisce una voce nella sua testa, che sta ignorando a fatica nel suo tentativo di mettere una pezza sulla loro relazione, piuttosto che uccidere la sua donna come il fantomatico dio-ragno sembra esigere da giorni.
-Rischiando tutto quello che hai conquistato? La vita normale che ti stavi...che stavamo costruendo?
-E'...il mio destino. Non posso ripudiare più la mia natura di...ragno - ammette, in un limitato accesso di onestà. -Sei disposta ad accettarlo? Io ti amo e non voglio rinunciare a te per questo.

E' la prima volta che Michael pronuncia quelle parole magiche da quando si frequentano. Non lasciano indifferente  il cuore di una donna innamorata.
Innamorata, ma non stupida. Non capisce che cosa gli passi per la testa, perché sia tornato a rischiare la sua libertà, ma ha tutta l'intenzione di vederci chiaro.
-Va bene. Voglio darci un'ultima possibilità - mente a metà, prendendogli le mani.

 

Molo 4
Per istanti interminabili, nonostante la sua esperienza e il suo addestramento, Maria Hill rimane congelata. Ha appena mandato i suoi uomini a morire. Osserva come se fosse un film al rallentatore il nugolo di Vendicatori e l'Uomo Ragno lanciarsi tra il fumo e le fiamme insieme agli altri agenti del suo contigente, per salvare il salvabile.
Si ridesta solo quando Brunhilde si presenta al suo cospetto, con due uomini in spalla, che poi adagia sul molo, ai suoi piedi, con una gestualità sacrale. Del resto, trasportare e onorare i defunti è il compito originario di una Valchiria.
-Abbiamo due caduti e tre feriti tra i suoi uomini, agente Hill - le annuncia l'asgardiana, come un angelo della morte - Preghi Odino perché la situazione non peggiori.
-Grazie - annuisce la donna, risparmiandosi sarcasmo ed aggressività in onore dei caduti.

Ercole sta trasportando i due feriti verso l'ambulanza.
-Fa' piano, Ercole! - si raccomanda Occhio di Falco, alla luce dei modi brutali del suo compagno di squadra, mentre trascina con più delicatezza il terzo ferito.

Sulla nave che lentamente affonda, tra il fumo e le ultime fiamme, l'Uomo Ragno e Iron Man sono alla ricerca di eventuali altre vittime o superstiti. L'armatura e la maschera li proteggono a sufficienza dall'aria irrespirabile, ma Spidey non potrà durare ancora molto.

-Come dico fin troppo spesso: dov'è Thor, quando serve? Una pioggia mirata avrebbe aiutato...
L'acqua che sta sommergendo il relitto contribuisce a spegnere le fiamme, insieme ai raggi dell'armatura di Tony Stark e a fiumi di ragnatela dell'Uomo Ragno. Lo scafo era pieno zeppo di attrezzature scientifiche, ormai distrutte o galleggianti sul mare che invade le paratie.

-Non vedo Octopus. Ci sono questi - dice l'arrampicamuri, sollevando frammenti di tentacoli - ma devono essere dei suoi robot. E quel sangue più probabilmente è di... - allude, senza avere lo stomaco di parlare a voce alta dei due agenti periti.
<<Già. Niente di più normale che sia fuggito in tempo o che non sia mai stato a bordo. I miei strumenti non rilevano tracce di vita, nei limiti del disturbo del calore delle fiamme>>
L'artificieria non è tra gli hobby o le doti di Peter Parker, eppure le sue competenze di chimica e le sue esperienza con i criminali gli hanno conferito un certo occhio clinico in fatto di esplosivi. E giurerebbe che la nave è stata fatta saltare in aria con lo stesso materiale utilizzato nell'attentato al quartier generale della polizia. Gli servirebbe il potere di Catalyst per una conferma... e per seguire la pista. Ha senso che sia opera del Coordinatore; se il boss utilizza sempre lo stesso genere di esplosivo, dovrà pur procurarselo o fabbricarselo da qualche parte, no? Sarà bene conservarne un campione nella sua ragno-cintura, prima di salutare i Vendicatori, di non salutare Maria Hill, e rientrare a casa.
-Proveremo noi a cercare i Sinistri Sei, Ragno - si propone Occhio di Falco, all'esterno, mentre assistono ad agenti sommozzatori che si tuffano per un'ultima perlustrazione del relitto ormai del tutto affondato nel porto.
-Hai già fatto abbastanza tra ieri notte e oggi, meriti di riposarti.
-Grazie, ragazzi. Di solito declinerei l'invito, ma ho davvero bisogno di fermarmi per respirare...

A un paio di centinaia di metri di distanza, Otto Octavius ha osservato impotente la debacle del suo gruppo e la distruzione della sua preziosa base. Era pronto a fare il suo ingresso in scena e ingaggiare battaglia con i suoi nemici; l'arrivo dell'Uomo Ragno e dei Vendicatori ha vanificato anche l'ultima possibilità.
Non tutto il male viene per nuocere. Avrà tempo e modo per lavare via quest'onta, per vendicare quest'affronto. Si prenderà la vita, il titolo e il ruolo del Coordinatore, che gli spettano di diritto. Presto.

 

Forest Hills
I Parker non hanno una vita sociale particolarmente attiva, soprattutto da quando una bambina di tre anni fa parte della famiglia. Questo implica che non hanno spesso visite, ed è un bene perché l'andirivieni del tessiragnatele dalla casa è un momento delicato che esige la massima discrezione. Per questo e altri motivi il Senso di Ragno dà un timido avvertimento quando Peter Parker, rientrato dal lucernario, sta per scendere in soggiorno con una maglietta sudicia e mutande. Si affaccia guardingo dalle scale per capire chi siano gli intrusi e uno scorcio gli fa capire che sua moglie e il tenente Rucker sono seduti al divano, intenti a parlare e a guardare la televisione. Il poliziotto è l'unico che conosce la sua identità segreta nel Dipatimento di Polizia, non è questo che lo preoccupa, quanto il fatto che si sia presentato a casa sua a tarda sera. Che abbia a che fare con la Guerra Sinistra? La statistica imporrebbe che non sia successo nient'altro di rilevante nel frattempo, ma la Tipica Fortuna dei Parker ed il naturale pessimismo di Peter gli fanno temere il peggio.
-Oliver! Che succede?
-Oh, sei tornato. Tutto ok?
-Insomma...
-Abbiamo seguito i fatti del porto - dice, facendo cenno verso il televisore. -Il Coordinatore ha appena rivendicato l'attentato.
-Come temevo. Al diavolo..! Quegli agenti...
-Se fossi un altro genere di uomo, starei versando lacrime per la rabbia e il dispiacere.
-Vale lo stesso per me. Brutta, brutta faccenda. Per questo sei qui?
-No, tutt'altra storia. Purtroppo.
Di colpo, la statistica si rivela una scienza non affidabile, in casa Parker.
-Dov'è May?!
-Da zia Anna - apre bocca Mary Jane, finalmente.
Peter si siede sul bracciolo del divano e lancia un'occhiata verso sua moglie. Non riesce a decifrarne l'espressione: non è abbastanza provata per essere qualcosa di grave che li riguardi, ma non abbastanza tranquilla perché non debba preoccuparsi.
-Non tenermi sulle spine. E' la questione del P.H.A.D.E.?
-No, su quello puoi star tranquillo, è tutto risolto, sei pulito per quello che mi hanno detto. E non è morto nessuno, ma è successa una cosa a una vostra amica.
-Chi, cosa?
-Jill Stacy è stata rapita.

 

CONTINUA !

 

Nel prossimo numero: Devil, la Vedova Nera e... Madripoor?

 

 

 

 

 



[i] Su Devil #72.

[ii] Una serie di omicidi e rapimenti raccontati sempre sul Devil di Carlo Monni.